23 set 2013

Oxford street, Accra. Diciottesimo giorno



Ti alzi e vedi uno che si fa la doccia sul tetto di fronte. Non ci sono semafori, e quelli che ci sono, non se li fila nessuno. Il clacson è senza dubbio il principale mezzo di comunicazione. Si contratta tutto, dal taxi alle sigarette. Nessuno corre. E se c'è qualcuno che corre, è nigeriano. Non esiste il tramonto, si passa dalla luce al buio in 10 minuti. Nelle serie tv le donne si incazzano, gli uomini piangono. Ma soprattutto capisci al volo di essere su un altro mondo. Anzi, scusate, il mondo ė lo stesso, ė solo che noi “obroni”(bianchi) ci stupiamo sempre delle cose che non capiamo.



Labadi Beach


Siamo atterrati da venti giorni ad Accra.
L'odore di questa città ti sbatte in faccia non appena esci dall'aeroporto. Acre, come il suo nome, e dolce come ci si immagina mamma Africa. Un grande calderone di aromi, fetori, sorrisi.

Stamattina quell’uomo nudo sul tetto, che si lavava con estrema cura, ci ha convinto a scrivere. Pensieri slegati dal mondo, scritti da tre pecore bianche in mezzo ad un gregge di pecore nere, confuse come questa città, come questo blog.


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